lunedì 30 marzo 2020

Lezione on line 30-03-2020



Avverbio appena

nei tempi composti, va tra ausiliare e participio passato di un verbo.

Es.:

ho appena mangiato
sono appena arrivato

la giunta comunale: è composta dal sindaco e dagli assessori (concejales)

L'assessore è il concejal della maggioranza con incarico in un'area determinata:
assessore alla cultura, alla mobilità, ecc.

Il consigliere comunale è il concejal che non ha incarichi in un'area determinata e che forma parte dell'opposizione.

mercoledì 25 marzo 2020

lezione on line 25.03.2020



Ci sarà/ci saranno
sono le forme corrispondenti allo spagnolo habrá

continuare a vivere
continuo a studiare l'italiano (*è sbagliato: continuo leggendo)

non è mica vero!
mica è vero

afa=bochorno
bacheca=tablón de anuncios
risorsa=recurso


lunedì 23 marzo 2020

Resoconto lezione online 23.03.2020



Aggettivo bello

corrispondenza tra l'articolo determinativo e l'aggettivo bello:

il> bel film
lo> bello studio
l'> bell'amico
la>bella commedia
l'> bell'aula
i> bei libri
gli> begli amici/stadi/zaini
le>belle amiche/sedie


Aggettivo buono


corrispondenza tra l'aggettivo buono e l'articolo indeterminativo:

un >buon amico/libro
uno>buono studente
una>buona ricetta
un'>buon'estate

nota: nel femminile singolare si tende ad usare quasi sempre la forma buona
es: buona amica


mercoledì 11 marzo 2020

Prendere le distanze dalla opinione altrui


Secondo il Serianni, con i cosiddetti "verbi del dire", usando il congiuntivo l'enunciatore prenderebbe le distanze dal contenuto dell'enunciato, mentre usando l'indicativo trasmetterebbe l'idea di essere d'accordo con lo stesso.
Quindi con "Dicono che mia sorella assomigli/assomigliasse a mio padre" l'enunciatore riferisce un'affermazione altrui con cui non è necessariamente d'accordo (semplicemente non esprime la propria opinione in merito o, al limite, lascia intendere di non pensarla allo stesso modo), mentre con "Dicono che mia sorella assomiglia/assomigliava a mio padre" concorderebbe con chi afferma ciò che lui sta riportando

mercoledì 4 marzo 2020

Esempio di mediazione orale (MO)

Istruzioni: 
leggi attentamente il seguente articolo. Il comune del paese in cui vivi vuol lanciare un'iniziativa simile e ti ha chiesto di spiegare all'Assessore alla Cultura l'idea di un maestro lucano. 
Hai circa 6 minuti di tempo per fare una scaletta-riassunto del testo in tre punti e in tre minuti che potrebbe essere come la seguente (vai alla fine del testo):

Un maestro in pensione, Antonio La Cava, sfreccia -si fa per dire- per le vie tortuose dei paesi della Basilicata alla guida del suo veicolo: un'Apecar azzurra con il tetto e il comignolo a mo' di casetta, munita di un altoparlante che diffonde musica sinfonica e due vetrine piene zeppe di libri disposti su degli scaffali. È la biblioteca ambulante Bibliomotocarro. I ragazzini gli corrono incontro, lo circondano, lo stringono in un abbraccio affettuoso. Sembra un'immagine d'altri tempi. A bordo della sua Apecar, il maestro La Cava raggiunge i paesi lucani, si ferma nella piazza centrale o in luoghi già stabiliti. I bambini arrivano incuriositi, frugano tra gli scaffali, prendono un volume a scelta, lo sfogliano, lo portano a casa. Dopo un mese, il maestro ritorna e ritira i testi dati in prestito. 
La Cava ha 68 anni, per 42 anni ha insegnato nel suo paese, Ferrandina, nel Materano, e da tre anni è in pensione. L'idea del Bibliomotocarro nacque circa 15 anni fa.  Quando La Cava si pose il problema di avvicinare i libri ai bambini,  un suo alunno gli diede la soluzione:  "Maestro -gli disse-, dobbiamo mettere le ruote ai libri". E così cominciò a pensare alla maniera migliore di trasportarli, con un mezzo che fosse misura di bambino, e che avesse l'umiltà dei piccoli: il motocarro. 
Il motocarro poteva portare i libri fuori dalla scuola, farsi trovare per strada. Il libro, insomma, poteva diventare un amico...
All'inizio dell'esperienza la biblioteca ambulante girava solo per Ferrandina: tutti i sabati pomeriggio il maestro dava appuntamento ai bambini del paese in otto fermate segnalate con dei cartelli. 
Oggi le cose sono un po' cambiate:  il Bibliomotocarro ha circa 1.200 libri, tutti acquistati dal maestro La Cava. Classici, italiani e stranieri:CuorePinocchioDickens, i gialli di Agatha ChristieIl Milione di Marco Polo... 
E poi i libri con testo originale a fronte, in arabo, rumeno, cinese, spagnolo, inglese. Il progetto si è allargato ad altri paesi. Attualmente. al Bibliomotocarro non arrivano solo  i bambini. Molti anziani, per esempio, richiedono sussidiari delle elementari perché da ragazzini non hanno potuto studiare. Nel 2006, La Cava cambiò il motocarro passando a un'Apecar un po' più potente. La biblioteca ambulante sfreccia a ben a 40 km all'ora, e può raggiungere i paesi più lontani, in viaggi che durano anche quattro ore!
Qualche anno fa sorse il progetto dei Libri bianchi. L'idea è nata su suggerimento di una bambina: "E perché i testi non li scriviamo noi?", chiese incuriosita al maestro La Cava. Così, con 200 quaderni, partì questa originale iniziativa:  La Cava li distribuisce nei paesi a chi ne fa richiesta. I bambini scrivono quel che vogliono e poi restituiscono il quaderno. I quaderni passano poi ad altri ragazzini che continuano la storia a modo loro.
Nei Libri bianchi i bambini si raccontano ad altri coetani: sono  pensieri, storie di fantasia e spesso anche storie autobiografiche, con immagini forti e crude.
La Cava partecipa anche ad incontri di animazione alla lettura nelle scuole elementari con video, musiche e l'aiuto delle nuove tecnologie.
Oggi il Bibliomotocarro è diventato un'istituzione culturale per la Basilicata. Le amministrazioni locali lo chiamano per organizzare incontri con le scuole e laboratori. 
Il Bibliomotocarro ha collaborato anche con il Comitato Matera 2019, per diffondere la capitalità europea della cultura della città lucana. 




Mediazione:
Il testo parla di un'iniziativa sorta grazie ad un maestro italiano, attualmente in pensione che si chiama Antonio La Cava

1. Un maestro, su un'Apecar, ha allestito due vetrine piene di libri. Si tratta, infatti, di una biblioteca ambulante detta BibliomotocarroCon questa Apecar, il maestro La Cava va nei paesi lucani, si ferma nelle piazze o in luoghi stabiliti. I bambini incuriositi frugano tra gli scaffali, prendono un libro, lo sfogliano e lo portano a casa. Dopo un mese, il maestro ritorna e ritira i testi prestati. La Cava ha 68 anni e per 42 anni ha insegnato nel suo paese, Ferrandina. Da tre anni è in pensione. 
L'idea del Bibliomotocarro nacque circa 15 anni fa.  

2. All'inizio dell'esperienza la biblioteca ambulante girava solo per Ferrandina; oggi le cose sono un po' cambiate:  il Bibliomotocarro ha, infatti, circa 1.200 libri, tutti acquistati dal maestro La Cava. Classici, italiani e stranieri, libri con testo originale a fronte, in arabo, rumeno, cinese, spagnolo, inglese e il progetto si è allargato ad altri paesi. Al Bibliomotocarro non arrivano solo i bambini. Molti anziani, per esempio, richiedono libri della scuola elementare perché da ragazzini non hanno potuto studiare. Nel 2006, La Cava cambiò il motocarro passando a un'Apecar più potente. La biblioteca ambulante può raggiungere paesi lontani, in viaggi che durano anche quattro ore!

3. Qualche anno fa nacque il progetto dei Libri bianchi. L'idea è nata su suggerimento di una bambina. Il maestro La Cava porta con sé circa 200 quaderni, che distribuisce nei paesi a chi ne fa richiesta. I bambini scrivono ciò che vogliono e poi restituiscono il quaderno. I quaderni passano poi ad altri ragazzi che continuano la storia a modo loro. I Libri bianchi i bambini raccontano   pensieri, storie di fantasia e spesso anche storie autobiografiche, con immagini forti e crude.
Oggi il Bibliomotocarro e il maestro La Cava sono diventati un'istituzione culturale per la Basilicata: le amministrazioni locali lo chiamano per organizzare incontri con le scuole e anche laboratori. 
Il Bibliomotocarro ha collaborato anche con il Comitato Matera 2019, per diffondere la capitalità europea della cultura della città.